Filippo Mazzarella
Filippo Mazzarella (1967) va al cinema da circa 49 anni e da almeno venti macina una media di due film al giorno senza sapere perché né tantomeno capendo esattamente cosa vede. Allo stesso modo, possiede 12.000 dischi che non ha mai ascoltato e 40.000 albi a fumetti che non ha mai letto. Nonostante il vizio del millantato credito, oltre che a FilmTV collabora anche a Corriere della Sera – ViviMilano, alle riviste Ciak e SegnoCinema e al prestigioso Dizionario Mereghetti. Direttore artistico di Cartoomics e consulente di Asti Film Festival, nel tempo libero vorrebbe completare la sua collezione di giocattoli vintage di Star Wars. Ma non ne ha, di tempo libero.
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Come si fa ad avere cattivi pensieri in questa settimana dei miracoli? Non si può. Non si deve. Nelle sale, c’è un film gigantesco, immenso, infinito, The Tree of Life, che sembra venire dal passato ma che in realtà è una sonda dal futuro avanzata come e più e meglio e oltre Avatar...
«Gesù gli disse: “Perché mi hai visto, tu hai creduto. Beati coloro che non hanno visto e hanno creduto!”» (Giovanni 20:29, ma anche Obama 02/05). La parola Cannes, esiste. Ma Cannes, esiste? Accade davvero? E come? E dove? E soprattutto: per chi? Non saprei (più). Non m’importa (più). Cannes...
Chi ha bisogno di supereroi quando i veri capitanamerica pigliano il nemico pubblico n.1 e lo buttano a mare senza neanche farci vedere come? Eppure. Quand’ero piccolo e senza lavoro, volevo essere un famoso X-Man della Marvel: Angelo. Per volare. Da grande, mi sono ritrovato invece a...
A volte vorrei essere giovane. Cioè, giovane dentro, ché fuori dico ancora la mia. Tipo: oh, raga, bella lì. Cose così. A volte vorrei essere più sul pezzo. Cioè, per entrare a vedere Kick-Ass con quel nonsocosa che hanno quelli che li noti che proprio godono e ululano. O per vivere...
Dal criptomarxista don Giulio alla viltade dantesca del cardinal Melville, 25 anni di liturgia morettiana bruciano nell’immensa, stratificata, perfetta imperfezione di Habemus Papam. Nel 1985, dicevamo che Moretti era il latore massimo di un sinistro orrore per l’altro...
Non voglio entrare nel merito artistico (anzi sì: fa schifo) della fiction di Rai1 Giulio Base’s La donna della domenica né fare incongrui paragoni con l’originale di Luigi Comencini (già non tra i migliori Comencini), ma solo ricordare che anche quel precedente adattamento del romanzo...
Ollallà. Siamo in guerra. E in guerra, si sa, sparare sulla Croce Rossa non è buona cosa. Ora: anche se la furia con cui Natalia Aspesi si è scagliata su “la Repubblica” contro il cinematograficamente inguardabile e ideologicamente impresentabile Goodbye Mama della sedicente regista...
Chi l’ha visto? Silvio Forever, intendo. Pochi, forse neanche buoni. Cui prodest, dunque, come ben si chiede Maurizio Porro dalle colonne del compiacente Corsera? Non sono le uniche domande che solleva l’opera (?) di Faenza/Macelloni, autobiografia (?) non autorizzata del...
Si sa che il cinema americano (un certo cinema, certo: ma proprio quel cinema americano di cui da sempre siamo certi) è un’arte che si regge (anche) sul calcolo, sul ritorno d’investimento, sul marketing. Sul business, insomma. Questa verità incontestabile non ci ha impedito...
Se ogni valore morale deve misurarsi con la realtà cui lo si applica, Non lasciarmi non poteva che essere raccontato in un presente distopico. In un'Inghilterra uguale e diversa da quella contemporanea, tre ragazzi (Mulligan, Garfield, Knightley: uno più bravo dell'altro) cresciuti in...
Ha ragionissima Mario Sesti: l’Italia messa in scena in Manuale d’amore 3 non esiste se non nei sogni di chi crede di essere stato eletto dal popolo sovrano. Questo significa che invece quella rappresentata da Molaioli nel Gioiellino dovrebbe essere quella “vera”? Macché: data...
Rivedo (sia benedetto YouTube) la spaventosa intervista sanremese della Canalis a De Niro. Quando lui le dice che il suo film «del cuore» è Raging Bull, ovvero Toro scatenato, la povera ragazza d’acchito sembra che capisca RED BULL e poi si corregge in un annichilente RIDING...
Visto che il Paese procede a tentoni, è armonioso e poetico che il buio si percorra sempre e comunque a “balzelli”. Siccome poi mi danno dell’impreciso e del fazioso, prelevo la notizia in agenzia stampa e copio/incollo: «Torna la tassa sul cinema già comparsa nelle prime bozze del...
Cambiano gli sport nazionali, anche al cinema. Se gli attori della nostra società civile hanno sostituito al pacato - o anche no - scambio di opinioni (ovvero quella circostanza al termine della quale ognuno si è sempre tenuto le sue) il negare fascista della più ridicola evidenza (pratica di...
Cosa nostra. La lesa maestà del führer C. Nolan e del suo Inception (niente nomination alla regia? L’Oscar non fa testo, ma ho sorriso) hanno creato tanti malumori, però nessuno s’è chiesto inacidito cosa rappresentasse un 9 (altrui) a Vi presento i nostri. È il bello del...
Oggi niente cinema. O sì? Il fatto è che i contorni si confondono, vecchi titoli si rincorrono e, tra loro, parlano. Producono senso automatico, remake immaginari. Coming soon: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, con S.B.; L’ape regina. Una storia moderna,...
Nuove tipologie referendarie, nuovi orizzonti di democrazia. Fiat voluntas dei soliti. Vota “no” e ti fotto, vota “sì” e ti fotto di meno. Sembra Cetto: è Ansa. Che bella giornata, alla fine, potrebbe staccare più biglietti di Avatar. Sembra Ray Bradbury: è sempre...
Triste destino, quello delle opere di Hayao Miyazaki (e dello Studio Ghibli tutto) dalle nostre parti. Giunti a noi con il contagocce, quasi sempre relegati all’home video e mai in contemporanea rispetto alla loro uscita in patria, i capolavori storici del regista di Akebono sono stati a lungo...
Prendo il giornale e leggo che Terry Gilliam gira uno spot per una marca di pasta. Con Cristiana Capotondi. Come mai il mondo è così brutto? Sì, siamo stati noi a rovinare questo capolavoro sospeso nel cielo. Magari mandando tra le stelle Checco Zalone che straccia Clint nel...
Come insegna il mio vecchio Sabatini/Coletti, l’aggettivo “classico” ha tra le estensioni del suo significato letterale quella che è ormai comunemente considerata come una delle sue accezioni primarie. Ovvero: «che ha raggiunto una perfezione degna degli antichi, da imitare», o «che ha origini...
In inglese lo chiamano skyscraper, in francese gratte-ciel, in italiano grattacielo. Con una significativa contiguità semantica ed etimologica, in quasi tutte le principali lingue europee la forma architettonica più rappresentativa del 20esimo secolo rivela fin dal...
Qualche settimana fa, per puro dovere, mi sono sorbito in una sala gremita il cinepanettone numero X: Natale in Sudafrica. Routine: intrecci da Carosello, gag gratuite, il consueto momento-merda (un topos parentiano, per i futuri esegeti), gli spot non più occulti, etc. Da...