Filippo Mazzarella
Filippo Mazzarella (1967) va al cinema da circa 49 anni e da almeno venti macina una media di due film al giorno senza sapere perché né tantomeno capendo esattamente cosa vede. Allo stesso modo, possiede 12.000 dischi che non ha mai ascoltato e 40.000 albi a fumetti che non ha mai letto. Nonostante il vizio del millantato credito, oltre che a FilmTV collabora anche a Corriere della Sera – ViviMilano, alle riviste Ciak e SegnoCinema e al prestigioso Dizionario Mereghetti. Direttore artistico di Cartoomics e consulente di Asti Film Festival, nel tempo libero vorrebbe completare la sua collezione di giocattoli vintage di Star Wars. Ma non ne ha, di tempo libero.
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Tempo di playlist, Vol. 2. Un anno non è mica fatto solo di album. Anche perché il concetto stesso di album è alieno a chi compra su iTunes solo i due pezzi di punta di dischi che non vengono nemmeno più concepiti come unicum ma solo come collettori di brani da azzannare su youtube e poi...
E quindi, il cinema regge. Dopato dai 50 milioni di Checco, ma regge. D’altra parte, tra i beni di consumo, è quello che ha subito meno aumenti nell’era della perduta sovranità monetaria: l’ultimo biglietto del vecchio conio costava quattordicimila lire (ve le ricordate?); un decennio e rotti...
Tempo di playlist. Impresa già improba vent’anni fa quando uscivano tremila dischi interessanti l’anno, figurarsi ora (paradossale, data l’agonia dell’industria) che ne escono dodicimila al mese. Ma tant’è. Giochiamo. Consapevoli che due ore dopo la consegna di questo pezzo lo riscriveremmo...
Mi piacciono i dischi natalizi, anche se oggi se ne fanno pochi. Non parlo di repackaging o edizioni limitate da nababbi approntate per rendere semplice la vita a chi decide ancora di regalare musica. Di quelle sono zeppi i megastore e fanno schifo. Amo invece quelle robe un po’ trash dove...
Desideri per il 2014 parte I (sez. esercizio): 1) Film senza intervallo come avviene in TUTTO IL RESTO DEL MONDO. 2) Luci spente fino alla fine dei titoli di coda, soprattutto quando su di essi ancora scorrono immagini. 3) Programmazione per almeno UNO spettacolo alla settimana di QUALSIASI...
Prendete l’ossessione lisergica dei Wooden Shjips del primo album, privatela delle componenti doorsiane canoniche (come i reflussi blues), affogatela nella sideralità degli Hawkwind, torturatela con un accenno di retrogusto pop-deviante tipo vecchia Creation Records o nuovi (?) Tame Impala,...
Caro Babbo Natale, anche se ti scrivo con quello che è pur sempre un discreto anticipo, so che non potrai più fare nulla per me nell’anno che sta per finire. Confido però che dopo questa mia prenderai almeno nota per esaudirmi il prossimo. Per favore, Babbo Natale: riportami Boldi e De Sica. Ma...
Tanti anni fa, Jean-Luc Godard, caròn dimonio dagli occhi di bragia, tuonò contro la paradossale (ma accettatissima, e già allora benedetta) prassi di certa critica dello scrivere attorno al cinema con leggerezza e (in senso etimologico) ignoranza. Tanti anni fa ancora non sapeva,...
Ah. Dici Waterboys (presero il nome da un pezzo di Lou Reed: ciao, Lou) e dici Scozia, Irlanda, Inghilterra. Ma anche, inevitabilmente, America. Nel senso che mentre erano rock, ma anche folk (celtico), coi loro violini, i sax e la voce aggressiva e falsetta e dolcissima di Mike Scott, si...
«“Al cinema Odeon i film senza intervallo”. Chi detesta i film interrotti tra primo e secondo tempo e riesce a stare per due ore senza accendersi una sigaretta o sgranocchiare popcorn sarà contento di poter vedere da ieri Pallottole su Broadway di Woody Allen senza intervallo. L’...
Li ho riscoperti una notte che non riuscivo a prendere sonno. In principio furono i D.D. Sound (circa 1977): la sigla stava per Disco Delivery e celava gli italianissimi fratelli Carmelo e Michelangelo La Bionda, già produttori di Amanda Lear, scrittori per Ricchi e Poveri, la Vanoni e Mia...
Malgrado i ridicoli tentativi (anche con lettere aperte ai giornali della sera vergate da avventurosi amministratori delegati) di far credere alle masse che il pubblico delle sale sia in aumento, il cinema, complessivamente, “tiene”. Il prezzo da pagare per poterlo affermare è però la...
Il problema con Bob Dylan è che non se ne ha mai abbastanza. Parlo per me, ovvio, ma so che là fuori c’è un bel tot di persone che sottoscrive. E il problema con la Columbia/Sony è che malgrado il mercato dei supporti fonografici sia ormai una barzelletta, sanno bene che al mondo sono tanti i...
Una cosa che mi rendeva simpatico il (da pochi) compianto Bruno Mattei era che dopo mezz’ora a tavola con lui che si strafogava di cacciucco e tu che cercavi invano di ricordargli le sequenze più cult di titoli come Scalps o Casa privata per le SS, non ci poteva...
L’evento dell’anno è l’uscita del cd blockbuster di Alessandra Amoroso prodotto da Tiziano Ferro, e su questo non ci piove. Il rigore intellettuale m’impedisce però di spingermi oltre. Sicché, indeciso tra i nuovi Franz Ferdinand (ciofeca) e Arctic Monkeys (ciofeca 2: la vendetta), stavo per...
Qualcuno era sorpreso dall’ardire del massimo premio a un “documentario” (ma se Sacro GRA è un documentario allora lo era anche Accatone). Qualcuno giubilava per un ritorno del Leone d’oro in patria (assegnato a un regista nato in Eritrea, maturato a New York e autore degli...
Dagli Amon Amarth ai Vomitory, passando per Deicide e Obituary, ma riconoscendo che i germi stavano tutti nei Venom e nei primissimi Slayer. Molti di voi si fermeranno qui (compreso il direttore, avvezzo ad altra roboanza). E vabbè. Il fatto è che mi rigiro tra le mani da un anno un bellissimo...
L’estate sta finendo, e un anno se ne va. Si fa per dire. Per me, tra luglio e agosto, è cominciato. Sono stato infatti in vacanza in posti bellissimi, dove ho potuto vedere tra mille comfort tantissimi film, soprattutto mainstream, che voi vedrete in sala (ma magari anche no) solo tra un bel...
Max Mazzotta riporta sullo schermo Fiabeschi a oltre un decennio dal controverso Paz!. È uno dei pochi gesti che hanno celebrato i 25 anni dalla scomparsa di Andrea (1956/1988). Ce ne voleva qualcuno in più. Ma pazienza. Artista mai visto, pugliese poi...
Ben due assidui lettori mi implorano via Facebook di pubblicare una playlist (infinita, tipo quella di Nick e Norah) dei miei pezzi preferiti. Bontà loro. Anche perché mi piacciono cose che a voi umani eccetera e passo dai Prostitute Disfigurement ad Alessandra Amoroso con la nonchalance con...
Madagascar 3 - Ricercati in Europa 3D. The Twilight Saga - Breaking Dawn - Parte II. L’era glaciale 4 3D. Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato 3D. Iron Man 3 3D. Il cavaliere oscuro - Il ritorno. Il principe abusivo. Fast &...
Con Phil Anselmo non si scherza. Mai. Perché Phil Anselmo è uno che cambia le cose. Perché, volenti o nolenti, ha (ri)scritto la storia della musica estrema. Perché in un’epoca in cui gli occhi di metal e zone limitrofe guardavano altrove (ovvero a forme x-over più “appariscenti” e...
Relax. Sono in un paese di mare del Sud dove ho da anni una casa così minuscola per cui pur figurando come seconda abitazione pago un’IMU inferiore al prezzo di un biglietto 3D in un UCI. Niente tv. Niente radio. Niente wi-fi, il 3G latita e la chiavetta prende una volta sì e tre no. Per...
«I’m down on my knees / For your DD’s». Ovvero: m’inginocchio alla tua quinta (nel senso di tette). Ecco. Uno si dispone al meglio. Cioè. C’è pur sempre scritto Iggy and the Stooges, in copertina. Come su Raw Power, per dire. E malgrado la triste dipartita di Ron Asheton, c’è James...
Malinconia. Da qua, se ne vanno tutti. Da qua se ne vanno, tutti. Non te ne accorgi, ma da qua (qua) se ne vanno tutti (tutti). È la fuga dei cervelli, bellezza. Il brain drain. Una volta erano i capitali. I soldi, sapete. Le imprese snasavano che l’ambiente non era più favorevole, e...
Perché spezzarsi la schiena su e giù dai palchi per recuperare solo in parte quello che un tempo si guadagnava coi dischi standosene seduti a casa ad aspettare la SIAE? Da noi, eccellenze di lungo corso della musica d’autore hanno capito l’antifona e, con motivazioni più o meno credibili, hanno...
Passeggio per una via che ricordavo viva, adiacente al centro disidratato di Milano. Ho appena letto che il WTO prevede la scomparsa entro il 2026 del 94% degli esercizi al dettaglio. Nel 2026 avrò 59 anni, penso. Basta arrivarci. Intanto, scorro la topografia dei negozi. Una merceria diroccata...
Ce l’hanno fatta. Come i Crescendolls dell’anime matsumotiano Interstella 5555 che metteva in scena l’intero Discovery (per chi ha vissuto gli anni 2000 su Marte: un capolavoro assoluto), i Daft Punk sono in testa alle classifiche del cosmo intero. Ma non hanno venduto l’anima...
Grazie al sito di un Solone dei poveri che talvolta mi riporta al piacere del futile spezzando la mia orgogliosa anedonia, scopro che chiunque s’azzardi a dire che il Cinema è in crisi va tacciato di disfattismo e additato come prefica. E tutto solo perché, stando ai dati ufficiali, il numero...
Quando il black metal era “in”, se dicevi a qualcuno che gli Ulver ti piacevano di più dei Darkthrone, dei Mayhem, degli Immortal, dei Satyricon o degli Emperor, venivi guardato male. Anche perché mentre i signori suddetti spolpavano il trend e sfornavano dischi-fotocopia (pur...