Giona A. Nazzaro
Direttore artistico del Festival del Film di Locarno. Autore di libri e saggi. Dischi, libri, gatti, i piaceri. Il resto, in divenire.
L’edizione appena conclusa del Festival di Berlino ha voluto omaggiare Wim Wenders, regista amatissimo sul finire degli anni 70 e per buona parte del decennio successivo. Un tributo senz’altro dovuto a un cineasta da molto tempo cristallizzato nel ruolo di volto ufficiale del cinema tedesco....
Sorprendente, nonostante le voci che lo annunciavano come un disastro. Con Jupiter i Wachowski radicalizzano la loro inarrestabile decostruzione del blockbuster. Purissimo cinema transgender, cosa che si era iniziata a intuire intorno al secondo Matrix, teorizzata in Speed...
Presentato in competizione al Festival di Cannes 2014, il Turner di Mike Leigh è stato frettolosamente accomunato, nel giudizio di coloro che non lo hanno amato, all'accademismo di una selezione inerte. In realtà il film segna un ulteriore e notevole scarto in avanti del cineasta, che...
Una delle necessità più impellenti che s’impongono alla cinefilia degli anni zero è di creare una cinefilia del cinema del reale. Una tradizione testuale del cinema non narrativo per evitare che finisca in un angolo della memoria dove vige lo spauracchio del “documentario”. Tra i numerosi...
La commedia agrodolce e garbata con annesso romanzo di formazione è un genere non codificato, ma con regole precise che, va detto, si notano soprattutto quando un regista riesce a farle proprie senza ossequiarle passivamente. Banana, in questo senso, aveva la potenzialità di essere il...
Il pianosequenza fisso che apre Hungry Hearts è magistrale e dichiara ciò che viene dopo. Un film cervello in forma d’assedio domestico. Si pensa a Polanski per pavlovismo critico. Eppure, se proprio si devono cercare riferimenti esterni, siamo più nei territori coniugali zulawskiani...
Paul Newman. Per molti, quegli occhi lì sono il segno stesso di una certa idea di cinema americano. E i film interpretati una specie di nastro infinito sul quale scorre come in un unico sogno la storia del nostro innamoramento nei suoi confronti e di tutto quanto rappresentava. Figlio dell’...
Sherlock piace a tutti. E Benedict Cumberbatch pure. Ciò non toglie che The Imitation Game non funzioni proprio. Veicolo da Oscar per Harvey Weinstein, che ritorna in Inghilterra per ripetere il colpaccio di Il discorso del re, il film, pur essendo meno detestabile di un...
Nessuno sentiva il bisogno di un sequel, ma ci sono voluti lo stesso 20 anni. All'epoca del capostipite né Carrey né Daniels erano considerati grandi attori e, perversamente, una delle maggiori curiosità di questo secondo capitolo era vedere nuovamente i protagonisti alle prese con personaggi...
Al banchetto dei resti mortali di Michael Jackson s'accalcano tutti. Ultimo in ordine di tempo, questo pessimo sedicente documentario che rievoca in maniera pedante e senza aggiungere niente di nuovo la parabola del musicista. Come in un qualsiasi true crime, si parte dalla fine, con...
Un film complesso e traslucido. Sils Maria s'inoltra nel mistero della presenza dell'attore innervando un discorso sulla creazione del cinema nel mito del film di montagna di Arnold Fanck. Nel corpo di Juliette Binoche, Assayas osserva come in un specchio l'epifania di una mutazione;...
Nonostante il successo riscosso, nonostante l’Oscar e una miriade di altri premi (Razzie compresi) e, soprattutto, nonostante la musica, questa sì davvero immortale di Prince, Purple Rain continua a essere considerato come uno dei peggiori rock movie mai realizzati. Anzi, ogni qual...
A quattro anni di distanza da Io sono Tony Scott, ovvero come l'Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz e a dispetto di quanti spergiura(va)no che Franco Maresco non lo avrebbe mai portato a conclusione, giunge nei cinema italiani l'attesissimo Belluscone, una storia...
«Non riesco più a uscire dalla nausea», confessa Franco Maresco al telefono. «Un vitalismo infelice sostituisce l’energia che non ho più». Maresco, autore chiave per comprendere le trasformazioni del cinema italiano degli ultimi tre decenni, ha completato, finalmente, Belluscone, una storia...
Capitolo finale della saga degli UniSol, per il momento, Il giorno del giudizio sposta in avanti le possibilità di una serie spentasi subito dopo il capostipite diretto da Emmerich, I nuovi eroi. John Hyams, figlio di Peter, innesta nel plot elementi dickiani degni di...
Ex militante di "Filmcritica", rivista cui ha dedicato il libro L'avventura estetica: Filmcritica 1950-1995, Fabio Segatori, passando dietro la macchina da presa, ha sempre tentato di dare vita a un cinema italiano di genere che fosse interfacciato con quanto si muove al di là dei...
Mentre in Italia i moti studenteschi e operai mettono in discussione gli equilibri politici, i genitori di Luciano sono sull’orlo della separazione. Per questo motivo il ragazzo è mandato a studiare in un collegio religioso. L’impatto con il mondo dell’istituto, dominato dall’autorità...
Ricordi di domani, s'intitolava un'antologia di Philip K. Dick pubblicata da Urania nel 1988. E di Dick ce n'è davvero tantissimo in Edge of Tomorrow. Aspirante...
Si dice “l’ultimo Godard” come per periodizzare l’opera di un pittore o di uno scrittore. Come per delimitare spazialmente la vertigine che assale lo sguardo e il pensiero di fronte a ogni nuova sortita del cineasta, anche se questa definizione gli sta stretta da sempre, soprattutto da quando «...
Nonostante l'aplomb da fantascienza seri(os)a, Transcendence è un'operazione fallimentare. Appoggiato sull'archetipo dell'esperimento che va male (un must da Frankenstein in poi), l'esordio di Wally Pfister è un ibrido fuori tempo massimo. Variazione sul tema delle...
A quattro anni dal detour musical-documentario partenopeo di Passione, John Turturro s'immerge nel natìo borgo di Brooklyn per realizzare una commedia sentimentale dal passo felpato. Una rimpatriata fra umori, ambienti e volti amici. Una ronde amarognola e un po' indolente,...
«Mi chiedo per quale ragione, per quale ragione si debba andare a nord». «Perché ce l’hanno ordinato. E basta». Obiettivo Burma! è un film collettivo. Il dover compiere un’azione, attraverso l’articolarsi delle gerarchie, è una sorta di anatomia del comando. Raoul Walsh si affida al...
La politica è il luogo-narrazione del cosiddetto filone young adult. Il punto fondamentale di cicli narrativi come Hunger Games e di operazioni parzialmente fallite come The Host è la possibilità di rifondare il patto sociale. Trovare nuove modalità di convivenza le quali sono...
Il più problematico e complesso dei supereroi Marvel ritorna, con Steve Rogers operativo in un mondo che non è più quello rooseveltiano così mirabilmente messo in scena da Joe Johnston nel contestato capostipite della saga a stelle e strisce. Diretto con una verve insospettabile da Anthony e...
Un progetto covato a lungo, Per Ulisse. Un progetto al quale Giovanni Cioni ha dedicato moltissimo tempo ed energie, mettendolo a più riprese in discussione sia come gesto filmico sia come operazione politica. Invitato a Firenze in un centro di socializzazione per tossicodipendenti,...
Bong Joon-ho non è un regista che ha fretta. Inquieto, visionario, con un’opinione molto precisa e articolata rispetto alle cose che non gli garbano del suo paese, quella Corea a doppia velocità, divisa fra nord e sud. Nato nel 1969 a Daegu, ha esordito nel 2000 con un film che in Italia si è...
«Oh, come ti odieranno», biascicò un John Wayne ubriaco di Wild Turkey all'alba della mattina in cui Bruce Dern gli avrebbe sparato alle spalle sul set di I cowboys di Mark Rydell. E ancora oggi Dern è l'uomo che ha ucciso John Wayne e pochi ricordano che lui è «la più grande star mai...
Solo un anno dopo l’esordio maiuscolo, Dolan si ripresenta con un film che toglie il fiato anche a quanti avevano avuto da eccepire sul suo esordio. L’influenza esercitata dai pizzicato di memoria wongkarwaiana s’accentua al punto da conferire al triangolo sentimentale una solennità quasi...
Presentato alla Quinzaine des réalisateurs nel 2009, J’ai tué ma mère lancia un giovanissimo Xavier Dolan nell’empireo dei registi da tenere assolutamente d’occhio. Appena ventenne, Dolan, irritantemente dotato, e narcisisticamente consapevole del proprio talento, realizza un film che...
Non meraviglia che nel momento in cui la battaglia delle Pussy Riot ha assunto i connotati della lotta anticapitalistica i media occidentali, inizialmente sedotti dall'aggettivo "punk", abbiano progressivamente dimenticato Maria Alyokhina e Nade¸da (Nadia) Tolokonnikova, che invece marciscono...