Giona A. Nazzaro
Direttore artistico del Festival del Film di Locarno. Autore di libri e saggi. Dischi, libri, gatti, i piaceri. Il resto, in divenire.
Dovlatov, al di là della superba prova registica offerta da German Jr., si offre come il terreno ideale per studiare i nuovi rapporti che l'autocrazia putiniana ha instaurato con l'intellighenzia cinematografica. Nel rievocare i dolori del giovane Dovlatov, la cui vita s'intreccia con quella di...
Quasi sette anni di preparazione, di riprese e una lunghissima fase di montaggio e postproduzione. Un film che affronta con estremo coraggio – formale e politico – le questioni relative al desiderio e al corpo. Mettendo in gioco messa in scena, documentazione, osservazione e performance (...
Terzo capitolo della genealogia del presente che Mario Martone ha inaugurato con Noi credevamo, Capri-Revolution coglie il cinema del regista napoletano in un momento di straordinaria felicità creativa. Il film trae spunto dalla comune cui il pittore Karl Diefenbach diede vita...
Un fantasma s’aggira per le stanze della critica cinematografica: il “riccardone”. Dalle origini incerte, indica un feticista della musica ben eseguita, sovente anche audiofilo, in grado di acquistare un Baglioni o un Ramazzotti perché «suonato benissimo» e, ovviamente, «inciso perfettamente»....
Quella di Ennio Fantastichini era una faccia vera. Prima ancora del suo enorme talento di interprete, a colpire l’immaginazione era la sua faccia dura e, a suo modo, gentile. S’intuiva che chi portava una faccia simile non doveva essere una persona facile. Ma le persone facili...
Mortificato da tanti stanchi sequel che nulla hanno aggiunto al capostipite (unica eccezione il secondo e un terzo sui generis...), il franchise Halloween rialza la testa. David Gordon Green, che a un certo punto era stato pure in predicato per dirigere il remake di ...
Il capostipite di Denis Villeneuve, nonostante l’abbacinante fotografia di Roger Deakins, Emily Blunt e la musica di Jóhann Jóhannsson, sollevava più dubbi che altro. Proprio come la tesi di fondo del film, ossia “afghanistanizzare” il narcotraffico alla frontiera fra Messico e Stati Uniti....
Un atto di fede
L’amore di Paul Schrader per Robert Bresson è noto. Il regista francese, assieme a Carl Theodor Dreyer e Yasujirô Ozu, è parte di una trinità cinematografica che ha permesso a Schrader di andare oltre le convenzioni del cinema statunitense. Educato nel...
Rossellini, dopo Dreyer, è stato l’unico in grado di filmare i miracoli nella matericità del loro farsi. Tutto Viaggio in Italia è un andare alla deriva, un muoversi senza un fine, persi, come un’anticipazione di quello che sarà il cinema di Antonioni, che Rossellini avrebbe sempre...
In quale momento Steven Soderbergh si è trasformato da cineasta postmoderno caro ai festival e non amatissimo dai cinefili in autore contemporaneo in grado di mettere d’accordo quasi tutti (compresi gli appassionati più radicali)? Probabilmente il cambio di paradigma è avvenuto con Che...
E se l’industria culturale, così come è, organizzata in una prospettiva neocapitalista e neoliberale, non fosse altro che la naturale estensione della logica predatoria che sta alla base degli alieni liberi imprenditori di Essi vivono? Il “pubblico” diventa tutt’uno con gli oggetti che...
Incontriamo Alice Rohrwacher dopo la premiazione al Festival di Cannes 2018, dove il suo Lazzaro felice, storia di un giovane candido e della sua “resurrezione”, ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura (ex aequo con 3 Faces di Jafar Panahi).
Nel tuo...
Come è nata l’idea di trarre un film da Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes?
È stata del mio produttore. Ha avuto lui l’idea. Ne deteneva i diritti e mi ha chiesto se volevo trasporre qualche capitolo. Ridendo gli ho detto che si tratta di un libro che ha...
Sui rapporti fra le due Coree, Kim Ki-duk aveva realizzato nel 2002 The Coast Guard, uno dei suoi film meno apprezzati, ma caratterizzato dalla medesima sincerità feroce che attraversa Il prigioniero coreano. Le tensioni fra i due paesi, un vero e proprio sottogenere che vanta...
L’atto del guardare implica una relazione di potere: colui che è guardato si trova sovente in una posizione di subalternità rispetto a colui che guarda. Guardare, però, conferisce a chi è visto anche un attestato di esistenza. Rispetto al piano del voyeurismo tradizionale - quello...
Renato Zero più Zero che mai. Zerovskij - Solo per amore, trasposizione del ventinovesimo disco del cantautore romano, rappresenta la quintessenza del pensiero di Zero. Il mondo è trasformato in una enorme stazione ferroviaria dove transitano tutti i treni della vita (Infiniti...
Cosa accade nell’atto della scrittura? Polanski sa che scrivere significa mettere in discussione gli equilibri del mondo. Scrivendo, si sposta la linea dell’orizzonte. E la danza fra nomi e cose produce fantasmi che sorgono dalle parole. Come un’intricata danza di seduzione fra L’uomo nell’...
Abbiamo incontrato Laura Bispuri per parlare della sua opera seconda Figlia mia, presentata in concorso alla Berlinale 2018, proprio come l’esordio Vergine giurata nel 2015.
Come è nato Figlia mia?
Il progetto è in realtà precedente a Vergine...
Cinque firme di Film Tv analizzano l'ultima fatica di Clint Eastwood. Fra classicismo, mitologia militare ed eroi per caso.
(Per gentile concessione di “Cinecritica” n. 85, gennaio/marzo 2017, e di SNCCI - Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani)
Oh Luca Guadagnino, quale strano cammino ha dovuto percorrere la critica italiana per giungere sino a te... ma dovremmo esserci. Chiamami...
Ci si chiede perché e che senso abbia tirare ad alzo zero su Godard. Si pensa che Jacob non avrebbe mai ammesso un film così nella “sua” Cannes. Ma poi si riflette un attimo e si giunge alla sola possibile conclusione: questo film ha un mandante. Il mondo del cinema francese (e quindi della...
Abbiamo incontrato Ziad Doueiri, autore di L’insulto (vedi recensione su FilmTv n° 49/2017), passato in concorso a Venezia 2017, dove il suo protagonista Kamel El Basha si è aggiudicato la Coppi volpi.
Dopo Venezia, il tuo film ha girato moltissimo suscitando un dibattito...
«Sharon avrebbe dovuto sterminarvi tutti!» dice il meccanico maronita all’ingegnere palestinese che gli sistema contro il suo volere la grondaia fuori norma del balcone. Ziad Doueiri, accusato dalla stampa libanese filo-Hezbollah (di fede sciita) di essere un “collaborazionista sionista”, con...
Come è avvenuto il suo passaggio dal documentario al cinema di finzione?
Me lo chiedo anche io. Ho avuto molta paura all’inizio, anche perché dal mondo del documentario ho ricevuto molte delusioni. Le mie idee venivano rifiutate sistematicamente. Dopo SOS Tehran (il...
Era consapevole che mettere mano a un progetto su Jean-Luc Godard, dopo The Artist, il dramma The Search e i due spy movie OSS 117, poteva crearle dei problemi con il mondo del cinema e la cinefilia?
Non mi sono affatto posto la questione. Mi sono...
Con A Girl Walks Home Alone at Night, la Amirpour aveva conquistato quasi tutti. D’altronde una vampira velata che vaga per una landa post-apocalittica memore di Mad Max come se fosse filmata da Jarmusch non è roba da tutti i giorni. Inevitabile quindi che per il “difficile...
Ancora una volta, Paolo Franchi cambia registro e si rimette in gioco con grande determinazione. Dopo E la chiamano estate, uno dei film italiani più audaci degli ultimi anni, Franchi abbraccia un registro formale apparentemente più classico, meno inquieto, eppure lucidissimo nel suo...
I Manetti Bros. fanno un cinema felice e senza complessi. Marco e Antonio Manetti sanno esattamente cosa desiderano fare, come lo vogliono fare e - soprattutto – cosa gli piace vedere sullo schermo. Sembra facile ma non lo è. Non lo è perché loro sono fra i pochissimi, in Italia, a fare un...
A distanza di tre anni dal capostipite, torna l’agenzia di servizi segreti creata da Mark Millar. Alla regia il solito Matthew Vaughn (quello degli X-Men e di Kick-Ass), a suo modo una garanzia di anonimato più o meno decoroso per questo tipo di cinema d’azione seriale le cui...
Le dispiace iniziare con le stroncature americane di Valerian?
No, per niente (ride, ndr). In Usa non ha funzionato, e va bene. D’altronde non è l’unico paese al mondo, ce ne sono anche altri. E poi ci sono abituato: Il quinto elemento era partito male...