Alberto Pezzotta
Alberto Pezzotta si è occupato di cinema italiano (Ridere civilmente. Il cinema di Luigi Zampa; Il western italiano; Regia Damiano Damiani; Mario Bava; la curatela, con Stefania Parigi, di Il lungo respiro di Brunello Rondi), di storia della critica (La critica cinematografica; la curatela, con Anna Gilardelli, di Alberto Moravia, Cinema italiano. Recensioni e interventi 1933-1990), di cinema orientale (Tutto il cinema di Hong Kong). Ha collaborato alla Storia del cinema mondiale di Gian Piero Brunetta e alla Storia del cinema italiano del CSC, oltre che a riviste come “Bianco e Nero”, "Imago", “8 1/2”. Scrive di cinema e musica su "Blow Up". Ha tradotto libri, tra gli altri, di Chinua Achebe, Eric Bogosian, Harry Crews, James Dickey, Barry Gifford, Jim Harrison, Hanif Kureishi, Lorrie Moore, Joyce Carol Oates, Hugues Pagan, Derek Raymond, Colm Tóibín.
Twitter: @APezzotta.
Mi è capitato di leggere La prima verità di Simona Vinci (Einaudi, pp. 408, € 20) in parallelo alla recente raccolta di saggi Supplanting the Postmodern a cura di David Rudrum e Nicholas Stavris (Bloomsbury, pp. 336). Tra i vari modi con cui gli studiosi caratterizzano la fine...
È sempre utile confrontarsi con altri tipi di critica. Prendiamo le recensioni musicali di Riccardo Bertoncelli raccolte in Topi caldi Frank Zappa e altri bei malanni (Giunti, pp. 272, € 16). Che il suo autore parli (e sia in grado di parlare) di Neil Young e di John Cage (sopra, a...
Non sopporto più gli scrittori che si rivolgono al lettore dandogli del voi (prometto che non lo faccio più neanche in queste recensioni). Non sopporto i libri che iniziano descrivendo il movimento di una macchina da presa con riferimento a un film famoso (che in questo caso è anche un libro,...
Non avevo letto La distruzione di Dante Virgili (1970) quando l’aveva ripubblicato Pequod nel 2003, creando una piccola leggenda postuma sullo scrittore nazista, maledetto, mostruoso, di cui non esistono ritratti (come nel caso di De Sade). Con sorpresa, il romanzo è ristampato oggi da...
Che quella di Umberto Eco sia una perdita enorme, per la cultura e per la società italiana, lo prova, se ce ne fosse bisogno, la sua ultima raccolta di Bustine di Minerva, Pape Satàn Aleppe - Cronache di una società liquida (La nave di Teseo, pp. 472, € 20). Sono noterelle svelte e...
«Non ci chiede di guardarlo,/ci chiede di lasciarci guardare./Ci dice: io sono voi./Guardandomi, vi guarderete». Gianni Canova esamina (anche in versi: è un esercizio di economia di linguaggio) il manifesto di Quo vado? per spiegare come comunica Checco Zalone. E, come dice del suo...
Mi piace iniziare i libri senza saperne nulla. Senza leggere nemmeno l’aletta. Poi, per tre che affronto, ne finisco e ne recensisco uno, ma fa parte del gioco. Questa volta tocca a Io odio John Updike di Giordano Tedoldi (minimum fax, pp. 292, € 14), seconda edizione accresciuta di...
Di Mario Bava scrissi molti anni fa che era «il Landolfi della serie B». Pensavo, in modo fin troppo facile, al gusto del macabro e al formalismo. Ma ci sono molte altre affinità elettive, come scopro leggendo «Il piccolo vascello solca i mari» - Tommaso Landolfi e i suoi editori di Idolina...
«Io sono convinto che i bei tempi della civiltà occidentale o perlomeno di una parte di essa siano finiti - è vero che guerre e altri flagelli esistettero sempre - ma ciò che oggi distingue l’epoca è il basso livello della cultura e l’esplosione veramente incredibile di tutti gli egoismi -...
Se penso a Franco Citti, mi vengono in mente due sequenze. In Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini, il suo esordio, avvicina il figlioletto che sta giocando ignaro in un pratone della periferia romana, e gli ruba la catenina d’oro appesa al collo. In Ostia (1970), esordio...
Quando ho visto la pubblicità in metropolitana non ci credevo: è tornato il “Reader’s Digest”. Oggi si chiamano i Distillati. Frase di lancio: «Abbiamo ridotto le pagine, non il piacere». Al che vado in edicola, chiedo dov’è Venuto al mondo di Margaret Mazzantini («Là in fondo, vicino...
Da una rapida ricerca online, non mi risulta che Maurizio Crozza abbia mai parlato del caso Mondazzoli, che rischia di cambiare la faccia dell’editoria italiana. Neanche Beppe Grillo, se per questo - tanto per citare un altro comico. Come stupirsi che un argomento così non interessi a chi...
Mi spiace che Effetti & scadenze (Rubbettino, pp. 206, € 15) di Giulio Questi esca postumo. Mi spiace anche non averlo letto prima che Giulio se ne andasse, novantenne, e non avergli fatto i complimenti (Giulio distribuiva infatti, ad amici e sodali, edizioni casalinghe dei suoi...
Il mistero non è il successo di Masha e Orso. È il fatto che la serie di animazione russa sia esplosa solo nel 2015, a quattro anni dalla prima programmazione su un canale italiano. Dopodiché siamo stati invasi (parlo a nome di chi ha figli piccoli) da tutto il merchandising del caso. Perché l’...
Un po’ mi sorprende trovare Beppe Viola (foto sopra) nel catalogo Quodlibet, insieme a Henri Michaux e Giacinto Scelsi. Quindi non sono l’unico a leggerli tutti e tre. Ben venga, in ogni caso, la ristampa di Vite vere compresa la mia, che uscì nel 1981 per Milano Libri, un anno prima della...
Non so quanti ricordino uno spot della Apple in cui una ragazza rompeva con un martello lo schermo da cui vigilava il Grande fratello. Iniziava l’era del Mac: era l’orwelliano 1984, e il regista del promo era Ridley Scott. Io me l’ero dimenticato. Ma Ruggero Eugeni parte da qui, con pertinenza...
Perché ho deciso di leggere Il popolo di legno (Einaudi, pp. 192, € 18) di Emanuele Trevi? Penso di essere uno dei pochi che non ha amato Qualcosa di scritto, con le sue elucubrazioni misteriosofiche sulla morte di Pasolini. Il nuovo libro ha anche un paratesto poco invitante...
Che cosa aveva ancora da dire sull’Olocausto Martin Amis, l’autore di La freccia del tempo, che raccontava i lager con l’espediente del tempo a ritroso (quello di Il curioso caso di Benjamin Button di Francis Scott Fitzgerald e di In senso inverso di Philip K. Dick)?...
Perché quando si parla di Fantozzi si parla così poco di Luciano Salce? In fondo ha diretto i primi due capitoli della serie e, senza nulla togliere al genio di Paolo Villaggio, il confronto con i successivi dovrebbe essere lampante. A parte il fatto che nessuno, se non un uomo colto e ironico...
Da giovane non ero certo un compagno (la prima volta che votai, feci la croce sul garofano di Claudio Martelli), ma neanche un fascio. Anche perché di fasci, al Parini di Milano e poi alla Statale, negli anni 80 se ne vedevano davvero pochi. E quei pochi avevano scarso appeal: ascoltavano...
Decido di leggere L’ultimo arrivato (Sellerio, pp. 212, € 15) di Marco Balzano a scatola chiusa. So solo che ha vinto il Campiello, e voglio verificare che cosa premia una giuria che dovrebbe essere di comuni lettori. Spero di capire qualcosa del gusto medio, di ciò che passa oggi per...
Una voce del Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert potrebbe essere: «BIOGRAFIE - Sono sempre più appassionanti dei romanzi». E un po’ è vero, anche se preferisco le autobiografie alle vite scritte da altri. Queste ultime sono spesso pettegole, invadenti, ottuse. Mentre trovo...
Volevo, per una volta, vedere solo le figure e leggere il meno possibile. Così mi cade l’occhio sul graphic novel (o come lo volete chiamare) Qui di Richard McGuire (Rizzoli Lizard, pagine non numerate ma parecchie, € 25), di cui so solo che piace a Chris Ware (l’autore di Jimmy...
Lo so, la nuova edizione di Scrittori e popolo di Alberto Asor Rosa, seguita dall’inedito Scrittori e massa (Einaudi, pp. 432, € 32) non è una lettura da spiaggia. Ma solo in estate si ha tempo per affrontare certi tomi. Nel 1965 Scrittori e popolo sferrò un attacco...
L’estate infinita di Edoardo Nesi è un romanzo come deve essere un romanzo: divorabile, storicamente e sociologicamente preciso, con una lingua originale nel suo toscaneggiare hard (chi capisce, all’impronta, cosa vuol dire «becco di ganza»?), ma mai leziosa o intorcinata, pieno di...
Ho sempre usato e consigliato Il cinema secondo Sonego di Tatti Sanguineti, che tra l’altro mi sembra imprescindibile per capire come nasce la commedia all’italiana (mentre la storiografia ha sempre privilegiato la linea Age-Scarpelli). Inizia tutto al tavolo di sceneggiatura di Il...
Alla fine la data promessa per la prima di The Other Side of the Wind (maggio 2015) non è stata rispettata. E mentre si allunga l’attesa degli inediti dell’autore di Quarto potere, ci si consola con A pranzo con Orson Conversazioni tra Henry Jaglom e Orson Welles,...
L’imprevisto apprezzamento di La solita commedia: Inferno mi spinge a recuperare Osnangeles (Baldini & Castoldi, pp. 308, € 15) di Francesco Mandelli, con buona pace per la relativa inattualità. Per quanto mi riguarda poteva essere candidato allo Strega, che una volta vinse A...
Un film in cui la voce narrante (quella dalla dizione idiosincratica di Fausto Paravidino) ha più spazio e peso dei dialoghi. Un film ambientato non si sa bene quando (dagli anni 70 si piomba ai nuovi grattacieli milanesi) e dove (da Milano si salta alla Sapienza di Roma). Un film dove si passa...
Due persone che conoscevo e che erano stati partigiani non hanno fatto in tempo a festeggiare il 70° anniversario della Liberazione: mio zio Battista, astigiano, e il bergamasco Giulio Questi. Uno poi divenne carabiniere, l’altro regista. Mio padre invece mi raccontò la stessa cosa che molti...