Alberto Pezzotta
Alberto Pezzotta si è occupato di cinema italiano (Ridere civilmente. Il cinema di Luigi Zampa; Il western italiano; Regia Damiano Damiani; Mario Bava; la curatela, con Stefania Parigi, di Il lungo respiro di Brunello Rondi), di storia della critica (La critica cinematografica; la curatela, con Anna Gilardelli, di Alberto Moravia, Cinema italiano. Recensioni e interventi 1933-1990), di cinema orientale (Tutto il cinema di Hong Kong). Ha collaborato alla Storia del cinema mondiale di Gian Piero Brunetta e alla Storia del cinema italiano del CSC, oltre che a riviste come “Bianco e Nero”, "Imago", “8 1/2”. Scrive di cinema e musica su "Blow Up". Ha tradotto libri, tra gli altri, di Chinua Achebe, Eric Bogosian, Harry Crews, James Dickey, Barry Gifford, Jim Harrison, Hanif Kureishi, Lorrie Moore, Joyce Carol Oates, Hugues Pagan, Derek Raymond, Colm Tóibín.
Twitter: @APezzotta.
«La nostra civiltà è arrivata al punto che in questo momento nessuno di noi può giurare che gli Uffizi siano ancora in piedi. Non resta veramente che ritirarsi in se stessi e rimpiangere di non sapere commerciare in salumi». Dopo l’ennesima strage estiva, queste parole scritte nell’agosto 1944...
Giovanni, ingegnere separato dalla moglie, conosce Valeria che per lui lascia il fidanzato. Nel 1976 gli spettatori di L’ultima donna di Marco Ferreri, più che dei nudi di Ornella Muti, parlano di Gérard Depardieu che alla fine si taglia lo scettro del potere. Nello stesso anno...
Dei registi in circolazione, Paolo Virzì è forse l’unico che possa essere considerato a buon diritto erede della commedia all’italiana. E non solo perché ha studiato con Furio Scarpelli. Della commedia di una volta ha il mestiere, la capacità di rendere vivido un personaggio di contorno in due...
«D’altra parte non ci sono film porno in bianco e nero», dice ridendo Francesco Vezzoli intervistato da Luca Beatrice su Film Tv n. 30/2017. Ohibò, l’artista che ha ideato una mostra sulla Rai degli anni 70 alla Fondazione Prada di Milano e il critico d’arte/curatore sono proprio due persone...
Quiz alla Gerry Scotti: quando nascono in Italia le stellette per sintetizzare il giudizio di un film? 1) Su “Cinema” negli anni 30. 2) Sul quotidiano “La Notte” negli anni 50. 3) Su “Ciak” negli anni 80. Di solito cinefili e appassionati, specie se di una certa età, rispondono 2), ma la...
«Io mi riconoscevo un indubitabile pieno diritto sul suo corpo, come se fosse stato il mio corpo, e nello stesso tempo sentivo che possederlo, questo corpo, non potevo, che non era mio, e che lei poteva disporne come voleva, e voleva disporne diversamente da come volevo io». Correva l’anno 1889...
Devo avere scoperto Charles Willeford nel 1990, dopo avere visto Miami Blues, un dimenticato film del dimenticato George Armitage co-prodotto da Jonathan Demme, che mi piacque al punto da leggere il romanzo da cui era tratto. E che mi piacque ancora più del film, anche se da allora non...
Uno di cui mi fido, Franco Grattarola, mi segnala l’ultimo libro di Dario Biagi, Vita semieroica di Franco Valobra (Odoya, pp. 272, € 18). Di Biagi conoscevo già le biografie di Gian Carlo Fusco e di Piero Manzoni, e so che è un altro di cui fidarsi. Eppure di Franco Valobra non so...
Che cosa mi aspettavo da Essere Nanni Moretti di Giuseppe Culicchia (Mondadori, pp. 249 + varie bianche, € 17,50)? Una riflessione sullo status attuale del regista di Palombella rossa, non più “giovane promessa” e non ancora “venerato maestro”? Un racconto morale sulla...
Nel ricordare la storica legge sulla televisione che porta il nome del suo estensore Oscar Mammì (Roma, 25 ottobre 1926 - 10 giugno 2017), nessuno ha ricordato i danni che ha fatto e continua a fare sul cinema, specie italiano. O meglio, sulla conoscenza, divulgazione e conservazione dei film....
Per festeggiare il centenario di questa rubrica, pesco dall’ingente bibliografia su Totò (accresciutasi in occasione del cinquantenario della sua scomparsa) due monografie fondamentali, senza voler far torto alle altre. Totò, l’uomo e la maschera di Franca Faldini e Goffredo Fofi (...
La storia dell’ingenua ragazza che diventa una cantante in playback, un corpo senza voce (ah, che metafora!), potrebbe essere quella di un manga; ma l’eroina di Mi chiamo Sara, vuol dire principessa di Violetta Bellocchio (Marsilio, pp. 286, € 17,50) non è un idoru (un ...
Si potrebbe riflettere sull’uso della periferia romana nel cinema italiano di oggi (garanzia di realtà? Di attualità? Di poesia?), ma poi ciascuno segue la sua strada, e spiccano più le differenze che le analogie. Basti verificare l’abisso di stile che separa Cuori puri da ...
Leggenda privata di Michele Mari (Einaudi, pp. 176, € 18,50) è uno dei romanzi del 2017 di cui si trovano più tracce su Twitter, che è l’unico social media che frequento. Vorrà dire qualcosa? Trovo non solo critici che linkano la loro recensione, ma fan (o aspiranti critici? O critici...
«Oggi nessuno che abbia un minimo di cervello crede più alla storia della paccottiglia molto popolare che farebbe bene all’industria culturale tutta, al punto da fare ricadere benefici economici anche sulle cose più difficili e necessarie; la paccottiglia popolare che facciamo noi è talmente...
I problemi iniziano fin dal titolo. Si intuisce che Sole cuore amore (ennesimo titolo preso in prestito da una canzone) è ironico e antifrastico? Che si tratta di un melodramma proletario alla Ken Loach? Il tristissimo, respingente manifesto dovrebbe dare un indizio. Solo che il film...
Per capire il successo e la novità di Il federale, nel 1961 (ottavo incasso italiano dell’anno, alla spalle di Una vita difficile), bisogna fare un passo indietro. Finita la guerra, dopo i primi film neorealisti portare la storia recente sullo schermo fu sempre più difficile....
Affronto La più amata di Teresa Ciabatti (Mondadori, pp. 228, € 18). Finora avevo letto il nome dell’autrice nei titoli di testa di film orribili da lei cosceneggiati, ma scopro (a pag. 203) che di una metà si vergogna anche lei. Percepisco l’hype attorno al “romanzo” (cito...
In Bersaglio di notte di Arthur Penn, Gene Hackman si lamenta con la moglie perché l’ha portato a vedere Ma nuit chez Maud di Éric Rohmer: «Perché pagare per annoiarsi?». Quando vidi il film, per quanto teenager, ero abbastanza acculturato per scandalizzarmi del giudizio di un...
Se Matteo Achilli, il creatore di Egomnia, è «lo Zuckerberg italiano», il film di D’Alatri che narra la sua vicenda è la risposta italiana a The Social Network? La sequenza d’avvio con i nuotatori in piscina sembra fare il verso alla gara di canottaggio del film di Fincher. Ma dopo sei...
No, non sono la stessa cosa
Scrive Sangiorgio che non bisogna leggere le commedie italiane di oggi con il metro nostalgico di un passato irrecuperabile. Giusto. Forse va specificato che il passato di solito viene usato non tanto per distruggere le commedie odierne, quanto per...
Più che L’Olimpo, questo soggetto inedito “di” Federico Fellini che esce per SEM (a cura di Rosita Copioli e Gérald Morin, pp. 140, € 15) si dovrebbe chiamare La supercazzola. Nel senso che, come si vedrà, sembra una beffa dall’aldilà. E nel senso che in questo digest...
(a cura di Elena Dagrada, Rubbettino Editore, pp. 272, € 16)
Il decennio più lungo del secolo breve, suona il sottotitolo di questa raccolta di saggi ben organizzata. Che fa luce su un decennio ricchissimo del cinema italiano con strumenti nuovi: lo studio della...
Chi si occupa di cinema farebbe bene a tenere sempre d’occhio anche il teatro. L’opera del quarantunenne Stefano Massini è improntata a un’attenzione per il presente (da Anna Politkovskaja a Ilaria Alpi) e a una fede nella funzione civile della letteratura che un po’ si fatica a trovare nel...
(a cura di Tiziana Lo Porto, Minimum Fax, pp. 468, € 20)
Mezzo secolo di interviste (spesso rare) con il regista “figlio di un poeta”, a cura di Tiziana Lo Porto. Tra gli interlocutori: Adriano Aprà, Alberto Arbasino, Andy Warhol, Robert Aldrich. Non solo cinema, ma soprattutto...
«Noi siamo come loro», dice il poliziotto-criminale Francesco (Michele Riondino), riferendosi ai camorristi. «Noi siamo poliziotti», gli obietta il collega Peppe (Fortunato Cerlino). «Possono provare a fermarci in tutti i modi, noi ci rialziamo sempre, noi siamo combattenti». Per un attimo...
Nelle case borghesi di una volta c’erano i libri da salotto e quelli da tinello (un ambiente oggi scomparso), che poi magari finivano nelle case di villeggiatura prima di finire sulle bancarelle. Tascabili dalle copertine pacchiane: Simenon, Spillane, Fleming, Ambler ma anche Maugham, Cain e...
(di Fabrizio Fogliato, Fabio Francione, Mimesis, pp. 414, € 30)
Dopo Gualtiero Jacopetti - Graffi sul mondo di Stefano Loparco (Il foglio letterario) possibile che ci sia ancora qualcosa da dire sull’autore di Mondo cane? Lo mostra Jacopetti Files di...
Con 11 centesimi di euro a pagina, Lame (Einaudi, pp. 160, € 18) di Gabriele Pedullà è tra i volumi più costosi in libreria. È tutta vita di Fabio Volo si attesta a 8 centesimi, La ferocia di Nicola Lagioia scende a 4. L’editore, per invogliare il lettore a comprare...
Ormai sono convinto che The Young Pope sia il miglior film italiano degli ultimi sei mesi, ma il ruolo di Paolo Sorrentino nelle patrie lettere non mi è ancora ben chiaro. Comunque non faccio in tempo a chiudere Gli aspetti irrilevanti (Mondadori, pp. 278 più un po’ di bianche...