Giulio Sangiorgio
Dirige Film Tv, co-dirige I mille occhi di Trieste, programma cinema, festival, rassegne, insegna (alla Iulm), sviluppa (progetti di film di giovani registi, per Milano Film Network), e, soprattutto, sopporta. Sopporta tantissimo.
Tripudio di superfici e riflessi, bellezza ed esattezza del gesto: stilizzato come i rituali criminali messi in scena da Jean-Pierre Melville, questo film di Kim Jee-woon si gioca sulla lacerazione tra la meraviglia stilistica, l’estetizzazione, la pura formalità e i sentimenti, rimossi e...
Giallo su commissione per Mario Bava, variazione sul tema di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie: pattern automatico, occasione per un cinema sfrenato che testimonia la paradossale (nell’immediato post ‘68) centralità del décor. Nel decennio che consacra il design, l’uomo qui è...
Interpretato dal sosia del Che Tomas Milian, i cui genitori furono vittime del regime castrista, una vetta dello spaghetti western, con una deriva guevarista così sfrontata da finire frequentemente nell’autoparodia (in cui il film successivo di Corbucci, Che c’entriamo noi con la...
L’urlo di Jerzy Skolimowski è quest’opera tesa tra la satira sociale e il fascino oscuro per l’irrazionale, l’antropologia e lo smacco, la perdizione e il disincanto, la parodia e la fascinazione per Jung. Un racconto orale distorto, ebbro di immagini, tra il free cinema e il...
Pialat l’irascibile, Pialat il rude, Pialat la montagna. Definizioni possibili, usate e usurate, per il caso Pialat. Un caso perché in Francia, negli Anni 60 e poi negli Anni 70, ogni regista era un caso a sé (nonostante la Nouvelle Vague). E Pialat, a sé, lo era più degli altri: regista...
Qualcosa è cambiato, nel rituale che porta al cinema masse di italiani nelle grasse feste di Natale. L'anno cinematografico non si chiude con il cinepanettone: Boldi sceglie di passare il Natale a 4 zampe inaugurando il dolciume in Tv e se De Sica arranca nel suo personaggio in...
In ricordo delle firme lasciate in calce alle ...
Costa Azzurra, 1915: nel paradiso bucolico della sua dimora, Auguste Renoir, maestro impressionista agli ultimi anni di vita, accoglie il candore solare di Andrée, modella, attrice e poi musa. Segnato dal lutto per la scomparsa della moglie, l'uomo affronta l'atteso ritorno di Jean, il figlio...
Ora che la Seconda Guerra Mondiale è finita, The Master, il film, è quel che rimane di Freddie: marine che non ha ruolo, soldato che non ha nemico, uomo che altro non conosce che deriva. Dopo il trauma bellico riesce solo a perdersi, Freddie. Freneticamente. Perdendo un amore, perdendo...
Se avete recuperato, settimana scorsa, Retroterra, non perdete l’esordio nel lungometraggio di Tariq Teguia: cinema contemplativo inesausto, sfiancante e paradossale, sulla voglia di fuggire dalla stasi agonizzante dell’Algeria. Fuor di grammatica, fuori da ogni retorica. Ostico, aspro...
Gabrielle è la fille coupée en deux. È scissa tra due uomini, ma, soprattutto, tra l’essere un oggetto passivo tra le mani altrui (oggetto del desiderio, pedina strategica) e l’essere attivo soggetto desiderante. Il (melo)dramma di questo noir è tutto qui. Il resto è teatro, bugia: d’...
Le sequenze d’apertura e chiusura, prive di dialogo, sono sinfonie per sole immagini, suoni, corpi e musica (di Ennio Morricone). E dovrebbero bastare. Poi, è vero, la sceneggiatura stenta, Bronson è espressivamente nullo, la Ireland è respingente. Ma il cinema bis raramente è stato così vivo....
Dalla vera storia di un assassino seriale, non un romanzo, ma una cronaca criminale scarna, svestita d’orpelli, spogliata di ogni psicologismo, con un puntiglio realistico mai morboso che sfocia nell’iperrealismo perturbante. Il titolo è un nome, e un mistero. Con Luci della notte, il...
Collet-Serra, lo conferma Unknown. Senza identità, è un ottimo metteur en scène. Lavora sugli stereotipi, sa creare atmosfere, sa sorprendere, si può permettere di andare fuori misura: qui sfilano lo studio psicologico, la seduzione demonica, l’assurdo coup de théâtre freak. E...
Con Il padrino - film che aggiorna il classicismo cinematografico, affermandone a chiare lettere l’inestinguibilità - Francis Ford Coppola aveva colto lo stato delle cose: l’etica di Michael che lentamente s’impregna di quella di Don Vito, la sostituzione al comando, Brando che lascia...
Prodotto di genere, spettacolare, spaghetti western picaresco e terzomondista, pregno d’umori satirici e riferimenti politici puntualmente colti dai giovani di Lotta Continua, che s’appropriarono dell’icona Cuchillo (un Milian prima della deriva trash di Monnezza). Sollima è lo stesso di ...
I film di Sirk, diceva Fassbinder, sono «i più belli del mondo». Fatti con la spazzatura, perché di questo doveva essere fatto il mélo: ma quanta meraviglia nella ricerca cromatica espressionista, in questa crudele casa di bambola in cui regnano il sadismo dei figli, il conformismo fascista e,...
Il romanzo di King, per Kubrick, è solo (solo?) il pretesto per mettere in scena Il perturbante di Freud. Un filmcervello che riproduce e mette in crisi il rapporto tra cinema e memoria, dando forma allucinata al rimosso (storico, politico, personale). Paura pura. Da studiare (...
Forme della meraviglia si incontrano: le pitture rupestri di Chauvet e la tecnologia d’oggi (il 3D in Tv si perde, ed è un peccato filologico). Herzog riprende a 24 fotogrammi al secondo disegni che distano millenni, incantandoci. E disincantandoci, facendoci sentire il peso della Storia,...
«Ancora vita il tuo dolce rumore»: Giuseppe Bertolucci gira un melodramma di ossimori, che si trivializza nel degrado di un Fassbinder, si raggela e si fa astratto, si gonfia di cinema d’altri e riflette sulla finzione, straborda di questioni esistenziali e dunque politiche. Un’opera che...
Non è una versione di Robinson Crusoe, questo film di Zemeckis, avanguardista tecnologico, Autore commerciale, fabbricatore di sogni coscienti: è la storia di una spogliazione, di un essere allo stato di natura che ci racconta, tramite quello che non c’è, ciò che oggi siamo, ciò che...
Godard omaggia Tati (parafrasando il corto Soigne ton gauche) e annichilisce il senso, come se altro non ci fosse che la scomparsa: si mette in scena come un Idiota, annulla l’intellettuale nel demenziale, si abbandona alla musica dei Rita Mitsouko. Un viaggio picaresco...
Tariq Teguia, già autore dello splendido Roma wa la n’touma, produce immagini digitali aperte all’imprevisto, con un respiro lungo, come se non dovesse attendere nulla, come se non avesse alcun pregiudizio da soddisfare: le sue sono le forme di un cinema postcoloniale, fuori da ogni...
«Una ragazza non possiede altro che il suo velo e la sua tomba» dice un proverbio saudita. Il fatto, però, è che a Wadjda quel velo e quella tomba non bastano. Questa 12enne - figlia di una donna sola, abbandonata dal marito per una nuova, fertile moglie - vuole possedere (sì, possedere)...
Ogni cosa è virtuale, il denaro s’è fatto, semplicemente, intangibilmente, tempo. Niccol fa fantascienza marxiana, B movie che non ama fronzoli, che guarda in anticipo al presente, che urla alla rivolta contro le banche che possiedono l’uomo ed esce nelle sale mentre si occupa Wall Street.
Imperdibile Spike Lee Joint, dietro le quinte di Bad, epocale disco di Michael Jackson. Tra lo Zeitgeist degli Eighties e il rapporto con le proprie radici, il demone dell’aspirazione e lo studio minuzioso sull’immagine. Volti di miti, parole commosse, brividi a go go. Ma non è solo un...
Jackson ritorna a Tolkien. Il progetto Hobbit prevede: "elevato minutaggio" (da manuale del blockbuster: che il film non sia un episodio feriale, ma un evento festivo), "struttura a trilogia" (per soddisfare la nostra sete di serialità e attuare un'intelligente economia di scala) e, giusto per...
«Vogliono che io guardi. Che guardi la disperazione delle cose». Nasce dal paesaggio il cinema nudo, il cinema altissimo di Béla Tarr. E ci parla dell’uomo, dell’oscena evidenza della sua tragica mediocrità, dell’invadenza tangibile della società in ogni suo gesto, che sia o non sia conforme:...
Il capolavoro della Pixar: Buzz e Woody, il nuovo e il vecchio, sono giocattoli all’epoca dei videogiochi, protagonisti umanissimi di un film all’avanguardia digitale. Lo sfolgorio tecnologico ammalia, ma il cinema del futuro si volta indietro: Lasseter guarda al classico. Da Ford a Siegel,...
Pietra miliare della screwball comedy, con Hawks che costruisce un ingranaggio comico millimetrico, che sofisticato ed elegante guerreggia con la Hepburn per mettere in croce (e delizia) Cary Grant. Che lo sa: «L’uomo che si farà accalappiare da lei non avrà altro che guai». Da vedere: fatevi...