Pier Maria Bocchi
Pier Maria Bocchi guarda cinema da quando aveva 5 anni. E forse anche prima.
A oggi, forse il capolavoro di Marco Berger. Il più chiaro, il più indifeso, il più nudo. Destinato senza dubbio a essere un precedente, perché la forma si depura completamente, e perché l’astrazione di Taekwondo viene da qui. Viene da questa estate fra due amici d’infanzia...
Il primo bacio. Quello che giunge al termine di un percorso che non è di ricognizione bensì di ipotesi. Un bacio vero, un bacio quale forma di verità, prova decisiva della rinuncia alla maschera, all’imbarazzo, ai conformismi. Un bacio che prima è sempre mancato e poi infine è compiuto: allora...
Quando After Life (1998) attirò l’attenzione di molti, dopo il successo nel circuito dei festival internazionali, il cinema giapponese viveva una specie di ricapitolazione. Erano anni in cui il mercato doveva assimilare una recentissima eredità cinematografica straordinaria, quella...
Nella Chinatown più sommersa di San Francisco, per ritrovare una cinese dagli occhi verdi il camionista Jack Burton deve combattere suo malgrado contro forze soprannaturali e stregoni. Fra la fantascienza umanista del magnifico Starman (1984) e gli orrori urbani del capolavoro...
Prima o poi faremo i conti con i nuovi womenoir, la “nuova onda” di drammi thriller post-liberated, neo-femministi, neo-conservatori, post-neo-weepie. Roba che fa sembrare Nora Ephron una consanguinea di Robert Aldrich e La mano sulla culla un’invettiva anti-...
Spesso si gioca a sfottere quei registi da sempre “incalcolabili”. Poco etichettabili. Un tempo li si sarebbe chiamati mestieranti. Ce ne sono molti, non soltanto a Hollywood. Quei registi che vengono dal nulla e improvvisamente acclamati, per poi essere ridotti all’anonimato o all’oblio. John...
Ritratto di famiglia in un interno. Dove tutti fanno i conti con lo stato delle cose. Le loro cose. Generazioni a confronto, bambini, adulti e anziani, e poi la loro realtà. Perché di realtà ce ne sono diverse, e quella delle emozioni, del crollo dell’amore, della ripresa, dell’assenza e del “...
Una teppista drogata al servizio segreto dell’Élysée, dopo necessaria disintossicazione e relativo apprendistato. Ancora oggi inviso a tanti, Besson è uno col quale bisogna fare i conti, perché la sua importanza è riuscita a trascendere la propria epoca (diversamente per esempio da Jean-...
Naturalmente si useranno confronti e similitudini fra personaggio e autore. Benissimo, e corretto. La cosa più scontata sarebbe però la comparazione fra l’Howard Hughes di Beatty e quello di The Aviator: scontata perché banale e prevedibile, tanto che potrebbe venire liquidata con l’...
In Sardegna viene rapito il figlio di un noto possidente locale. Famigliari e amici non vogliono avvertire la polizia: ma finirà male. Forse sarebbe ora di riscoprire un pochino Gianfranco Mingozzi, generalmente dimenticato e vilipeso (benché sia stato negli anni Sessanta un apprezzato...
Sul Tennessee, i coniugi Garvey hanno una fattoria e due figli. Ma sopravvivere alle piogge e all’avanzamento industriale non è facile. Fra le conseguenze nefaste della reaganomics ci furono anche quelle riservate agli agricoltori. Reagan favorì principalmente il mercato e le lobby...
Soltanto gli stupidi non cambiano mai opinione, d’accordo. Però: o negli ultimi quarant’anni ho avuto le traveggole, oppure si è verificato quell’abile esercizio atletico a disposizione di grandi e piccini che permette di saltare - quando torna comodo, anche senza enfasi, spesso in maniera...
Una coppia. Una tragedia. L’insopportabilità del dolore. La separazione. Progetto intrepido (specialmente a Hollywood) ma riuscito: raccontare un dramma coniugale attraverso tre punti di vista e tre film, ciascuno a suo modo indipendente. Lui è dedicato al marito, Lei alla...
Il ricercatore Jeffrey Wigand e il giornalista Lowell Bergman con il suo programma della CBS 60 Minutes: il bersaglio sono le menzogne delle multinazionali delle sigarette. Come avrebbe fatto in seguito sia con Alì (2001), sia con Nemico pubblico – Public Enemies (2009),...
Al netto di quei due o tre autori che tutti conosciamo, uno dei luoghi comuni che circolano con più insistenza fra i cosiddetti “addetti ai lavori” (cioè chi frequenta con una certa assiduità e organizza festival, ovvero ha il polso della situazione e non si riduce suo malgrado ai film che...
Cina, 1926. La cannoniera americana San Pablo è in acque turbolente: tirano venti di guerra, e il macchinista indipendente Steve McQueen è un piantagrane. Ah, gli indimenticati war movie delle major, quelli che sfioravano quasi sempre le tre ore (perché lo spettacolo doveva pur essere uno...
Chissà cosa avrebbe scritto oggi Giovanni Grazzini di Paul Verhoeven, da lui indicato all’epoca della recensione di Il quarto uomo (una recensione tutto sommato positiva da parte di un critico quantomeno incuriosito) quale autore privo di «grande personalità». Si può dire di tutto del regista...
Povera Marnie, costretta a stare chiusa in casa col braccialetto elettronico perché accusata di aver ammazzato il marito. Ma costui era poco raccomandabile da vivo, figuriamoci da morto. Pensa come vanno le cose. Negli anni Ottanta Eric Red fu uno degli “autori” determinanti del cinema...
L’abusivo Michele Abbagnano vende caffè e cappuccini sul treno Vallo della LucaniaNapoli, mentre i controllori gli danno la “caccia”. Iscrizione sepolcrale sulla commedia all’italiana e anello di congiunzione fra due epoche e società (non meno determinante del coevo La terrazza di...
Sei personaggi in cerca di se stessi, attraverso il Tempo e la Storia (tutti con la maiuscola). Ma non in cerca d’autore, perché l’hanno già trovato: The Wachowskis (qui con Tom Tykwer), capaci di mettere in scena con una passione da racconto orale, nella spudorata ricreazione di un cinema...
È passato giusto qualche anno da Diversi dagli altri (1919) di Richard Oswald, Desiderio del cuore (1924) di Carl Theodor Dreyer e Sesso incatenato (1928) di Dieterle (che all’epoca era Wilhelm, e non ancora William). Giusto un po’ di tempo dai “friends of Dorothy” (...
Benson City, una cittadina fantasma. E un po’ di oro che manda nei matti alcuni poco di buono. Canevari viene da Io, Emmanuelle (1969), e ormai il western italiano è al tramonto. Crepuscolarismo? Sì, ma su un genere fatto di cenere, dove i morti possono anche stare in piedi, i...
Zhang Yimou mi è sempre parso un gran imbroglione. Lui che ha iniziato con film proibiti o comunque ben poco graditi in patria (Sorgo rosso, Lanterne rosse), per giunta costantemente in aroma di estetismo turistico-internazionale, e che poi è finito alla regia della cerimonia...
Due vampiri innamorati da sempre. La decisione di non uccidere. E l’irresistibile attrazione dell’abbandono. Gigantesco Jarmusch, che applica la sua poetica a un mélo horror sulla vita che – nonostante tutto - sconfigge la morte. Ambientato fra una Detroit desolata e una Tangeri oscura e...
C’era una volta il cinema hollywoodiano menagramo. Quello per cui i critici d’oltreoceano e l’Academy si detergevano nel noto brodo di giuggiole. C’è sempre stato, per carità, ma di recente è accaduto con una certa convinzione a cavallo dei due millenni. È durato poco, grazie al cielo, giusto...
Vita, morte (figurata) e miracoli (nessuno, zero, niet) del 37esimo Presidente degli Stati Uniti. Da sempre tormentato dal Potere (dall’averlo, subirlo, esercitarlo, osservarne l’applicazione da dentro, tenerlo per mano, mostrarlo, crederci, rifiutarne gli esiti, venirne...
C’è differenza fra l’esercizio dei cliché di genere e il loro computo catastale. Un po’ come c’è una bella diversità fra la sensibilità per il genere e la sua ideologizzazione. Cioè: per fare certe cose, non solo bisogna saperle fare, ma si deve avere un temperamento giusto, la...
Una donna matura e ninfomane. Uno psichiatra. Un’assassina bionda con occhiali da sole. È il capolavoro di Brian De Palma. È uno dei cinque veri capolavori americani degli anni 80. È uno dei capolavori del postmoderno. È uno dei dieci capolavori del thriller. Fine dei capolavori, bastano e...
Stavolta 007 se la deve vedere con Kananga (interpretato da Yaphet Kotto, attore splendido), primo ministro caraibico dedito allo spaccio e ai riti voodoo (che però sono solo un paravento). È il primo Bond di Roger Moore, ma non è fra i suoi migliori. Colpa anche dello sceneggiatore Tom...
Strano che nessuno abbia scritto di quanto Silence sia vicino a Ran di Akira Kurosawa. Di quanto Scorsese ne replichi la nebbia, il rallentamento e la sospensione dell’azione, il movimento orrifico dei personaggi (che talvolta sembrano entrare in scena “magicamente”, o uscirne...